Emanuele Di Eugenio
C’è una persona nelle nostre vite. Una persona che ci cambia, che più di ogni altra ci restituisce a noi stessi. Alla nostra essenza più profonda, alla persona che intimamente siamo sempre voluti diventare ma che non abbiamo mai avuto il coraggio di essere. In How I Met Your Mother quella persona per Barney è stata Robin. E rimarrà per sempre Robin, l’unica donna che ha mai amato e amerà mai, a parte sua figlia. Ma tutto si è perso nel tempo, in errori insuperati, nell’immaturità, nelle occasioni mancate. Non sarebbe dovuta andare così. Non sarebbe dovuta finire.
Barney e Robin sono nati per stare insieme. Lo dimostra la loro chimica esplosiva, quell’alchimia unica che li tiene irrimediabilmente legati, fusi sulla stessa lunghezza d’onda. C’è un ritmo segreto, un tempo che battono all’unisono: le loro note si fondono in una sinfonia che nessun altro può suonare. Barney e Robin condividono più di qualche interesse, più del loro realistico cinismo nella vita, più di comportamenti machisti e disinvolti.
C’era qualcosa di più, una sintonia totale che li rendeva insieme amanti e migliori amici, una combinazione unica e irripetibile che neanche Ted poteva eguagliare. Il protagonista di How I Met Your Mother ha sempre amato Robin, ha consacrato a lei alcuni dei gesti più romantici di sempre ma non ha mai avuto quella consapevolezza intima che legava la ragazza a Barney.
Per lei Barney ha rotto il suo guscio, quella scorza durissima che si era costruita tutto intorno per proteggersi dalla vita e dall’amore. Per lui rifugiarsi in relazioni fugaci era il modo per raggiungere un sollievo momentaneo, per sfuggire alla consapevolezza della sua solitudine. Barney nel tempo era diventato la parodia di sé stesso, un incosciente in cerca dell’ennesima tacca da incidere sulla sua cintura. L’abito elegante si era fatto maschera assurda di chi rifiutava di spogliarsi dell’apparenza e calarsi nel comodo pigiama di una relazione monogama stabile.
Ma l’amore nei confronti di Robin era riuscito a infrangere questo meccanismo autodistruttivo. Barney si era inaspettatamente riscoperto desideroso di vivere quella quotidianità dalla quale era sempre fuggito, come confessa a Lily nella 4×01: accoccolarsi sul divano, bisbigliare parole dolci, fare una passeggiata in coppia. Non esisteva più nessun’altra donna, non esistevano tentazioni. Per Robin, Barney si è impegnato nella proposta di matrimonio più elaborata e romantica della storia. Per lei ha sofferto e ha capito di non poter più amare. E infatti, non avrebbe più amato “in modo passionale” nessun’altra donna.
Anche Robin aveva trovato in Barney il compagno perfetto. Quello senza fronzoli, senza tarli mentali, capace di reggerle qualunque gioco e con il quale poter essere sempre e solo se stessa. Era consapevole di essere amata proprio per quei tratti, a volte rudi e poco femminili, che progressivamente invece l’avevano allontanata da Ted. Barney l’amava per quello che era. L’amava di un amore puro. E lei di rimando amava lui, di quell’amore spontaneo, naturale e privo di sovrastrutture e pensieri che solo due anime gemelle possono vivere.
Robin e Barney avrebbero dovuto restare insieme. Avrebbero dovuto affrontare la vita come coppia, nella consapevolezza di esserci sempre l’un per l’altro, di potersi migliorare a vicenda. Neanche il tempismo, quella “brutta bestia”, come lo definisce Robin, era riuscito a separarli perché l’amore aveva vinto. L’amore aveva resistito, aveva aspettato pazientemente ed era tornato a bussare alle loro porte.
Nella 5×07 avevamo visto il naufragare del primo tentativo di relazione tra i due. Avevamo assistito al fallimento di due “awesome” che avevano finito per distruggersi a vicenda. Erano incappati nel logorio della quotidianità, loro che erano sempre pronti a vivere ad alta intensità. E così si erano ridotti a un mostruoso riflesso di se stessi, infelici, insoddisfatti e trascurati. Paradossalmente, però, questo esito ci confermava quanto i due fossero simili e in sintonia: il loro errore era stato quello di voler vivere il rapporto secondo la convenzionalità degli altri e non tramite l’originalità che li accomunava.
Per questo avevano fallito. Ma nonostante questo insucesso l’amore non era mai morto, era sopravvissuto anche agli errori. E Barney da quegli errori aveva tratto insegnamento. Nulla avevano potuto neanche gli ostacoli che si susseguivano e che sembravano condannarli alla lontananza. Prima la relazione di Robin con Don poi quella di Barney, tra sesta e settima stagione, con Nora. “Timing is a bitch“, ammette Robin. Il tempismo è tutto e sembra remare contro.
È la paura a portare Robin a non rompere con Kevin nella 7×10, in uno degli episodi più drammatici per la coppia. Ma neanche stavolta il timore di essere felici l’ha vinta. Robin e Barney si amano e come due satelliti di uno stesso sole finiscono per attrarsi irrimediabilmente: Barney rinuncerà all’addio al celibato per lei, incantanto davanti al volto di Robin non sbircia neanche di sfuggita la scollatura di una cameriera.
Robin a sua volta porta inscosciamente al fallimento ogni sua relazione, allontana perfino Ted. Ma non riesce ancora a realizzare quello che prova. Solo quando Barney mette in atto il “final play“, il piano finale, facendole credere che non potranno mai essere nient’altro che amici, la Scherbatsky capisce quello che in cuor suo ha sempre saputo: lo ama, lo ha sempre amato, è l’unico in grado di completarla.
Abbiamo così uno dei momenti più romantici, intensi e commoventi dell’intera serie: il final play di Barney si svela sotto gli occhi esterefatti di Robin. Barney si inginocchia e finalmente tutto si compie. Gli astri finalmente si allineano, ogni cosa va al suo posto: è il lieto fine che avevamo aspettato per troppo tempo, che Barney e Robin avevano atteso troppo a lungo.
Non si tratta solo della storia di due anime gemelle: non è la storia perfetta di due persone che si guardano e si innamorano. No, è quella storia molto più reale, autentica, di un uomo e una donna che imparano a conoscersi. Imparano ad apprezzarsi, si scoprono incredibilmente simili e compatibili, accomunati dalle stesse fondamentali idee sulla vita. Quelle che invece separano irrimediabilmente Robin da Ted. Con Barney tutto si allinea, le loro esigenze, le speranze.
E non diventa tutto facile, no. Perché nella vita niente è facile. Bisogna lottare, migliorarsi, aprirsi all’altro. Ed entrambi lo fanno, lentamente, con quello sforzo aggiuntivo che solo a due cocciuti, repressi emotivi come loro viene richiesto compiere. Ma ce la fanno. Robin cresce grazie a Barney, si apre all’amore che tanto teme e lo stesso fa Barney che cambia per Robin e si riscopre una versione migliore e più autentica di sé.
Adesso non si “annullano” più a vicenda come nella loro prima relazione quando erano troppo acerbi, immaturi e incapaci di affrontare un rapporto, per darsi davvero l’uno all’altro. Si amavano ma non avevano l’esperienza per esprimere e alimentare questo amore. Ora sì, ora che le loro difese sono state abbattute e che possono guardarsi l’uno negli occhi dell’altro con una profondità che non abbiamo mai visto prima.
Ne siamo certi: Barney e Robin erano la coppia perfetta, l’insuperabile simbolo dell’amore che alla fine vince su dubbi, infantilismo e paure. Neanche il panico prenuziale aveva separato una delle coppie più affiatate di How I Met Your Mother. Nella 9×03 si presenta lo spettro di una passione amorosa che è chiamata a resistere nel tempo: come potranno desiderarsi ancora dopo sessant’anni? Ma il finale di episodio scioglie anche questo dubbio, con la coppia che sconfigge la paura ed è pronta al grande passo.
Perfino la madre di Barney, ostinatamente contraria alla relazione, nella 9×08 si rende conto di quale straordinario amore leghi i due, di quanto suo figlio sia disposto a fare per la donna e quanto Robin ami Barney “Più di ogni cosa al mondo“. È l’ennesimo tassello verso il lieto fine, verso quel passo che inaugurerà il primo giorno delle loro nuove vite.
E ancora: è Barney a far tornare il sorriso a Robin nel momento più triste, quello in cui si rende conto che sua madre non sarà presente al matrimonio. E non possiamo toglierci dagli occhi neppure la meravigliosa cena di prova organizzata per la futura moglie e le parole, vere promesse nuziali, che i due pronunciano in quella stessa circostanza.
Ma c’è ancora dell’altro, c’è il passo finale, quello richiesto perché ogni amore possa alimentarsi nel tempo e superare le inevitabili difficoltà. Nel ventiduesimo episodio della nona stagione Barney promette quello che non è stato in grado di promettere a nessun’altra persona. L’onestà, la garanzia che dirà sempre tutto alla sua amata. E la prova pratica la dà immediatamente confessandole che era stato Ted a ritrovare per lei il famoso medaglione.
Non manca più nulla: in un grandioso percorso ogni tassello è venuto a comporsi. La maturità di entrambi, la consapevolezza della profondità del loro amore, l’appoggio dei parenti, la necessità di essere onesti e sempre aperti all’altro, il romanticismo e il coraggio di non vergognarsi mai di apparire sdolcinati per amore. Barney e Robin si sposano e là, in quel momento, abbiamo lasciato il nostro cuore.
Non possiamo credere a ciò che accade dopo, alla follia degli autori di How I Met Your Mother che in maniera totalmente forzata e arbitraria rompono quella meravigliosa costruzione durata anni, quel cammino lento e irto di ostacoli conclusosi con la felicità di due innamorati. Cosa è andato storto? Perché Barney e Robin non finiscono insieme le loro vite? Li vediamo separarsi con quell’apparente serenità di chi si lascia senza rimpianti ma non può essere vero, non può essere andata così.
Barney ripiomba nei suoi errori, nella rincorsa disperata a un premio fatto di curve vertiginose e zero sentimenti. Da quell’errore nascerà una bambina, l’amore che saprà aprirlo di nuovo ai sentimenti. Ma è un amore paterno, non l’amore di uomo e una donna. Quest’ultimo amore si è perso tra le pieghe del tempo, tra gli errori di una coppia fatta per stare insieme, per danzare “Groove Is In The Heart” in una simbiosi perfetta. No, non sarebbe dovuta andare così.
Non possiamo rassegnarci all’idea che le incomprensioni abbiano allontanato Robin da Barney, che sia bastato qualche mese perché entrambi si rendessero conto che non funzionava. No, non possono aver avuto paura di quello che stavano vivendo o semplicemente paura di rinunciare alle loro sicurezze. Alla maschera da latin lover di Barney, allo stakanovismo lavorativo di Robin. Alle donne, alla carriera, a tutte quelle cose che hanno sempre avuto la certezza di poter controllare. No, quelle paure le avevano già sconfitte una volta e per tutte e allora non c’è proprio possibilità che finiamo per accettare un epilogo senza senso.
Perché quell’amore un senso, e un senso ben chiaro ce lo aveva. Era un amore troppo autentico e costruito negli anni per scoppiare così in una bolla. Non crediamo neanche un po’ all’idea che quell’amore fosse più grande di loro. Che incapaci di gestire tutto questo, incapaci di esporsi alla fragilità dell’amore puro e di restarne feriti, abbiano preferito ripiombare nella loro zona di comfort. Significa rinnegare tutto quello che avevamo visto fino ad allora. No, cari autori di How I Met Your Mother, non doveva andare così. Robin e Barney erano destinati a stare insieme, lo sono sempre stati. E lo saranno sempre.
