Percival Ulysses Cox cade a terra, al centro della stanza, ma lì non c'è più nessuno che possa aiutarlo (leggi l'episodio precedente).
È quasi buio. I corridoio sono vuoti. Nell'ufficio di House non è rimasto nessuno. Chase e Foreman sono in laboratorio; Cuddy e Wilson sono andati via insieme, parlottando seri. Cameron sta cercando il modo di contattare il marito della paziente che ora ha un nome, Skyler White, mentre House, come al solito, si è defilato senza dare nell'occhio. Il dottor Cox è sdraiato a terra, proprio al centro della stanza, vicino al tavolo di vetro. Se ne sta con le braccia e le gambe aperte, proprio come se volesse galleggiare sulla moquette per non affogare tra le fibre del tessuto. Il suo viso è teso e pallido quando un ragazzo smilzo, dall'aria disorientata, entra nella stanza precipitandosi per soccorrerlo.
«Dottore? Dottore, mi sente?» chiede concitato il ragazzo.
Cox apre gli occhi, di scatto. Ecco che riprende a respirare, con affanno, come se...